Immaginario figurativo e tradizione encomiastica nella Gerusalemme liberata

Immagini e oggetti artistici hanno nella Gerusalemme liberata importanti funzioni narrative, metatestuali ed encomiastiche con una saturazione di significati moltiplicata vertiginosamente. Il saggio mostra come nel testo di Tasso siano iscritti i simboli del potere profano e del potere religioso esibiti nei monumenti più importanti di Ferrara, la città di cui è signore il dedicatario del poema. Due personaggi a cui sono connessi significativi oggetti artistici - le storie di san Giorgio dipinte sulle pareti della stanza (Clorinda) e i bassorilievi d'argento scolpiti sulle porte del palazzo (Armida) - sono collegabili a opere d'arte realmente esistenti: il Mese di Marzo di Palazzo Schifanoia, con il carro di Minerva trainato dagli unicorni, e San Giorgio e il drago di Cosmè Tura, dipinto sulle ante dell'organo nel duomo di Ferrara. Il riconoscimento di questo collegamento consente una comprensione più sistematica e complessa delle implicazioni encomiastiche del poema.