Machiavellismo rinascimentale : il "Principe", il "Cortegiano" e il "Furioso"
Date Issued
2010
Author(s)
Monighetti Petit, Lara
DOI
10.5451/unibas-005213536
Abstract
Il presente dottorato propone una lettura discorsiva dei concetti del Principe di Machiavelli
all’interno del discorso rinascimentale, facendo un confronto testuale con il Libro del cortegiano
di Castiglione e (per la prima volta) con l’Orlando furioso di Ariosto, coi quali non vi è
intertestualità diretta. S’intende inoltre analizzare la relazione tra machiavellismo, descritto dal
Principe, e discorso rinascimentale. La nostra ipotesi è che il discorso rinascimentale, qui inteso
come il discorso delle corti del Nord’Italia nella prima metà del Cinquecento, partecipi al
machiavellismo e che vi sia addirittura un machiavellismo avant la lettre, ovvero che il
Rinascimento possa essere definito attraverso il machiavellismo.
Attraverso l’analisi, svolta esaminando i concetti del Principe – natura umana, virtù, fortuna,
storia, morale, potere e sovranità –, che hanno permesso sia di descrivere il machiavellismo sia di
confrontare il discorso politico, con il culturale e letterario, è stato possibile presentare una lettura
antropologica, politica ed epistemologica delle tre opere e del discorso rinascimentale.
Si è dimostrato che il Principe può essere letto come un’opera fittiva, una poesis politica. L’analisi
ha inoltre illustrato la necessità di concettualizzare il machiavellismo in modo più complesso: esso
non descrive soltanto l’agire politico indipendente dalla morale (il realismo politico), ma è
soprattutto la messa in questione delle norme rinascimentali. Le regole etiche e sociali non bastano
più a far fronte alla situazione storica: non solo il discorso politico, ma anche il culturale e
letterario partecipano al dubbio rinascimentale sulla normatività. Vi è nel discorso rinascimentale
machiavellismo senza Machiavelli, ovvero il machiavellismo è il discorso principale del
Rinascimento. Nel Principe e nel machiavellismo si coglie l’ambivalenza del discorso
rinascimentale e della percezione odierna del Rinascimento.
L’analisi ha permesso un trasferimento culturale, tramite la scelta di scrivere in italiano e l’intensa
discussione metodologica, portando un approccio plurimetodico e interdisciplinare di tipo angloamericano e tedesco (New Historicism; Diskursanalyse e Critical Discourse Analysis;
Perzeptions- e Wahrnehmungstheorie; Fiktionalität) nella ricerca accademica italiana, ancora poco
esperta di questi metodi.
all’interno del discorso rinascimentale, facendo un confronto testuale con il Libro del cortegiano
di Castiglione e (per la prima volta) con l’Orlando furioso di Ariosto, coi quali non vi è
intertestualità diretta. S’intende inoltre analizzare la relazione tra machiavellismo, descritto dal
Principe, e discorso rinascimentale. La nostra ipotesi è che il discorso rinascimentale, qui inteso
come il discorso delle corti del Nord’Italia nella prima metà del Cinquecento, partecipi al
machiavellismo e che vi sia addirittura un machiavellismo avant la lettre, ovvero che il
Rinascimento possa essere definito attraverso il machiavellismo.
Attraverso l’analisi, svolta esaminando i concetti del Principe – natura umana, virtù, fortuna,
storia, morale, potere e sovranità –, che hanno permesso sia di descrivere il machiavellismo sia di
confrontare il discorso politico, con il culturale e letterario, è stato possibile presentare una lettura
antropologica, politica ed epistemologica delle tre opere e del discorso rinascimentale.
Si è dimostrato che il Principe può essere letto come un’opera fittiva, una poesis politica. L’analisi
ha inoltre illustrato la necessità di concettualizzare il machiavellismo in modo più complesso: esso
non descrive soltanto l’agire politico indipendente dalla morale (il realismo politico), ma è
soprattutto la messa in questione delle norme rinascimentali. Le regole etiche e sociali non bastano
più a far fronte alla situazione storica: non solo il discorso politico, ma anche il culturale e
letterario partecipano al dubbio rinascimentale sulla normatività. Vi è nel discorso rinascimentale
machiavellismo senza Machiavelli, ovvero il machiavellismo è il discorso principale del
Rinascimento. Nel Principe e nel machiavellismo si coglie l’ambivalenza del discorso
rinascimentale e della percezione odierna del Rinascimento.
L’analisi ha permesso un trasferimento culturale, tramite la scelta di scrivere in italiano e l’intensa
discussione metodologica, portando un approccio plurimetodico e interdisciplinare di tipo angloamericano e tedesco (New Historicism; Diskursanalyse e Critical Discourse Analysis;
Perzeptions- e Wahrnehmungstheorie; Fiktionalität) nella ricerca accademica italiana, ancora poco
esperta di questi metodi.
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